Le festività musulmane seguono il calendario lunare musulmano, che ha come data di inizio il 16 luglio 622 d.C. e ha l'anno di 354 giorni.
Rispetto al nostro calendario, quello islamico slitta quindi di 10/11 giorni ogni anno, per cui per le principali festività indicheremo semplicemente il periodo a cui corrispondono secondo la tradizione islamica.
La ʿīd al-fiṭr ( arabo عيد الفطر ) costituisce la seconda festività religiosa più importante della cultura islamica.
Viene celebrata alla fine del mese lunare di digiuno di Ramaḍān (e dunque il 1° di shawwal), come segno di gioia per la fine di un lungo periodo penitenziale. Letteralmente il significato dell'espressione araba è "festa della interruzione [del digiuno]".
Suoi sinonimi sono ʿīd al-ṣaghīr ("festa minore") e, in turco, küçük bayram o şeker bayramı ("piccola festa"), in contrapposizione a ʿīd al-kabīr (ع يد الكبير "festa grande"), cioè la festa del sacrificio.
La ʿīd al-aḍḥā (arabo:ع يدالأ ضحى "festa del sacrificio"), o ʿīd al-naḥr (ع يد النحر "festa dello sgozzamento") o ʿīd al-qurbān (ع يد القربان "festa dell'offerta (a Dio)"), è la festa del Sacrificio celebrata ogni anno nel mese lunare islamico di Dhū l Ḥijja, in cui ha luogo il pellegrinaggio canonico, detto Hajj. Spesso viene anche detta ʿīd al-kabīr (ع يد الكبير "festa grande"), in contrapposizione a ʿīd al-ṣaghīr (ع يد الصغير "festa piccola"), cioè la festa della rottura del digiuno.
Il sacrificio ordinato ad Abramo |
Il sacrificio rituale che si pratica nel corso della festività ricorda il sacrificio sostitutivo effettuato con un montone da Abramo/Ibrāhīm, del tutto obbediente al disposto divino di sacrificarGli il figlio Ismaele/Ismāʿīl prima di venire fermato dall'angelo.
È quindi per eccellenza la festa della fede e della totale e indiscusso abbandono a Dio (islām).
In teoria, nel giorno della ʿīd al-aḍḥā, i musulmani sacrificano come Abramo un animale - detti uḍḥiya (arabo ) o qurbānī - che, secondo la sharīʿa, deve essere fisicamente integro e adulto e può essere soltanto un ovino, un caprino, un bovino o un camelide, negli ultimi due casi è possibile sacrificare un animale per conto di più persone, fino a sette. L'animale viene ucciso mediante sgozzamento, con la recisione della giugulare che permetta al sangue di defluire, visto che per la legislazione biblica e coranica il sangue è impuro ed è quindi proibito mangiarne.
La festa di ʿīd al-aḍḥā in Egitto. |
La carne viene divisa preferibilmente in tre parti uguali, una delle quali va consumata subito tra i familiari, mentre la seconda va conservata e consumata in seguito e la terza viene destinata ai poveri della comunità che non hanno i mezzi economici per acquistarlo.
Distribuzione rituale di carne |
Per quanti non partecipino al rito del hajj, l'ʿīd al-aḍḥā inizia con una breve preghiera nella moschea, preceduta da un corale takbīr e seguita da un sermone (khuṭba). A tale insieme di cerimonie partecipano uomini e donne e spesso i bambini (anche se essi non avrebbero alcun obbligo a celebrare tale festa) che, per l'occasione altamente festiva, usano indossare i loro migliori abiti.
da Wikipedia, L'enciclopedia libera e collaborativa
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